TOMBOLO CILINDRICO OPPURE TOMBOLO PIATTO… QUESTO È IL DILEMMA!!!

Nei nostri viaggi attraverso vari paesi europei: in Slovenia in Francia ed in Spagna, abbiamo visto e sperimentato in prima persona l’utilizzo di tomboli dalle forme più varie: cilindrici di diversa circonferenza e larghezza, piatti circolari con diametri differenti più o meno “bombati”, piatti di forma quadrata o rettangolare con i cuscini removibili, di forma convessa e da lavorare in posizione quasi verticale, di forma “mista” composti da una sezione circolare piatta all’interno della quale è posizionato un ulteriore cuscino cilindrico che si può alzare o abbassare fino ad uniformare la superficie del cuscino piatto.
In Italia la forma più diffusa è senz’altro la cilindrica, anche se esistono zone come ad esempio l’alta Valtiberina Toscana dove si utilizza esclusivamente il cuscino piatto con un certo grado di convessità detto anche “a pagnotta”. Esiste una lunga tradizione che si perde nel tempo, tramandata attraverso varie generazioni riguardo la composizione dell’imbottitura dei cuscini, ci sono vere e proprie “ricette segrete” che combinano in varie percentuali fibre vegetali e crine di cavallo. Ma non basta sapere quali siano e in che rapporto debbano stare i materiali da imbottitura, bisogna anche conoscere la corretta tecnica per riempire i cuscini. Il tutto per ottenere supporti che tengano lo spillo senza opporre un’eccessiva resistenza alla penetrazione e che nel tempo non si deformino, sollecitati dall’alternarsi delle continue lavorazioni. Senz’altro il cuscino è uno strumento indispensabile per coloro che lavorano con i fuselli e la qualità e la forma di tale strumento condiziona positivamente o negativamente la riuscita di un lavoro. La domanda che sorge spontanea di fronte a tanta varietà di forme è: qual è il tombolo migliore, il più versatile, il più comodo?
In base alla nostra esperienza, il concetto di “migliore” è molto relativo. Bisogna vedere infatti che tipo di manufatto si sta realizzando: se si tratta di una bordura con motivo modulare oppure un centro, se stiamo realizzando un’applicazione per un abito oppure per un complemento d’arredo, se si tratta di un piccolo gioiello o abbiamo a che fare con un disegno di grande formato… e potremo continuare ancora nell’elenco delle variabili che intervengono nella realizzazione di un manufatto realizzato con i fuselli.
L’esperienza secolare sviluppata in tutta Europa nella lavorazione del merletto a fuselli, ha portato ad adattare gli strumenti utilizzati al tipo di lavorazione specifica che in quel momento storico o in quella particolare zona geografica era più richiesto. Non dimentichiamoci che il merletto a fuselli è stato per secoli una manifattura estremamente importante dal punto di vista economico sia per la quantità di manufatti prodotti ma soprattutto per l’elevata qualità richiesta dal mercato. Gli strumenti di lavoro (cuscini, fuselli, ecc.) sono stati concepiti e costruiti in varie forme e dimensioni per rispondere a precise esigenze sia di lavorazione che di produzione.
Una bordura lineare, ripetitiva nel motivo, troverà senz’altro nel cuscino cilindrico, l’utensile ideale per la sua realizzazione, ma un centro tavola circolare con un motivo elaborato che necessiti continui cambi di orientamento verrà realizzato senz’altro con più facilità in un cuscino piatto di forma circolare che può ruotare ed essere orientato agevolmente sul proprio trespolo…
Gli esempi appena esposti (a cui ne potrebbero fare seguito numerosi altri), dimostrano che la forma del cuscino è sempre funzionale al lavoro da realizzare, ed è proprio il tipo di manufatto che determinerà quale sia, in quel momento, “il migliore” tra i vari tipi di cuscino.
Per questo sorrido ironicamente, quando mi trovo di fronte a coloro che sostengono ostinatamente che il tipo di cuscino “migliore” in assoluto è quello che loro usano abitualmente, solo perché usano quello da sempre e non conoscono altro: non hanno mai provato ad aprirsi ad altre possibilità. Il merletto a fuselli è un universo vastissimo che affonda le proprie origini in secoli di storia. Più si studia questa materia, più ci si rende conto quanto ci sia da imparare. La pratica continua, guidata dalla passione ed unita ad uno studio sistematico e meticoloso, che si apra anche alla sperimentazione, assicura un approccio corretto nei confronti di questa disciplina. Per contro ogni atteggiamento semplicistico ed ottuso, limita fortemente la comprensione e l’espressione di questa meravigliosa materia.
Possiamo quindi concludere affermando: “ad ogni merletto il suo cuscino” cercando di esplorare con sana curiosità le varie possibilità di questo particolare strumento… Buon merletto a tutti quanti!

One Response so far.

  1. Rita Maffei ha detto:
    Ho tentato di costruirne qualcuno e ho provato a lavorarci. Effettivamente quello spagnolo, con le corna, non è stato adatto x la cartina dell’uovo di Raoli.

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